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GRAFOLOGO
GIUDIZIARIO Iscritta all'albo dei consulenti tecnici e periti del TRIBUNALE DI PISTOIA n.3 Albo Civile e Penale dal 1999. |
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Istituto Grafologia Forense, Scuola Superiore di Perizie e Engramma hanno organizzato il seminario esperenziale sulla MANO GUIDATA
Riprendendo la terminologia in uso dal Locard in poi, bisogna tenere
presente che i termini (mano inerte, mano guidata, mano sostenuta), non
sono equivalenti come non sono equivalenti le condizioni in cui viene
vergata, a seconda dei casi, la scrittura. La perizia è fatta di
dimostrazioni ed il compito del perito è di vedere l’effetto
dell’interazione delle due mani. La dimostrazione viene data dal capire
cosa è successo, bisogna leggere tutti gli atti per sapere qual è la
condizione a monte. Da A. Bravo Relazione conclusiva sulla Mano guidata Prato Ottobre 2005
Il discorso sulla mano guidata riguarda diverse tipologie e riguarda la
volontà. Il gesto grafico inizia, infatti, da un atto di volontà e
quando si parla di volontà si passa dalla padronanza, alla
concentrazione, con l’intervento di diverse strutture. La cellula
nervosa gode di qualità complesse, Cajal diceva che: "le cellule nervose
non hanno la capacità di riprodursi". Oggi sappiamo che le cellule si
riproducono e che molte possono essere le compensazioni in soggetti
traumatizzati. Quello che è strano è che tutti i sistemi di indagine
(risonanza magnetica – PET), ci hanno fatto capire la specializzazione
delle aree, ma molte specializzazioni sono segregate anche se c’è una
connessione tra le aree stesse. Il punto fondamentale è il quantum
energetico, poiché il segnale nervoso è un segnale che deve essere
generato. Lo stimolo sensoriale viene trasportato dagli assoni ed il
passaggio avviene in un 1 millesimo di secondo. La magnetoencelografia,
non ha portato grossi contributi e quello che sappiamo viene dallo
studio degli animali. Nel lobo frontale la zona non è omogenea e la base
motoria è costituita dai circuiti parieto-frontali, da una parte un
circuito motorio e dall’altro un circuito motivazionale. C’è una
condizione di coinvolgimento anche nei tre cervelli: 1) rettiliano
(istinto); 2) limbico (emozioni); 3) neocorteccia (razionale – logico).
La scrittura dove prevale la parte razionale è controllata, la scrittura
ideale è quando c’è l’equilibrio dei tre cervelli. Mano inerte Mano guidata Mano coatta Mano forzata Mano sostenuta
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