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Liana Vettori
GRAFOLOGO
GIUDIZIARIO
Iscritta dal 1999 al n. 3 dei Consulenti tecnici e
Periti del
TRIBUNALE DI PISTOIA
INCHIOSTRI
Molte volte mi viene posta la domanda circa la datazione degli inchiostri e i possibili esami da compiersi sul documento.
Per questo tipo di esami mi rivolgo al Dott. Giovanni Bottiroli, ecco un suo scritto in merito alla possibile estrazione di un frammento di inchiostro
da un documento.
Tecnica di estraibilità degli inchiostri per la datazione di scritture (di Giovanni Bottiroli)
La letteratura internazionale riporta la datazione di un inchiostro, dal momento della sua deposizione sul supporto cartaceo, subisce una serie di
processi chimici (evaporazione del solvente, polimerizzazione della resina, ossidazione dei componenti cromatici), comunemente indicati come "processi
di invecchiamento”, che hanno come risultato pratico una continua riduzione della solubilità (estraibilità) dell’inchiostro nei confronti di solventi ad
azione blanda opportunamente individuati.
La valutazione del grado di estraibilità costituisce pertanto un parametro significativo del grado di invecchiamento di una scrittura, e quindi della
data reale di produzione della scrittura medesima, che trova ampia applicazione nelle analisi forensi.
[R.L. Brunelle & K.R. Crawford: Advances in the forensic analysis and dating of writing ink. C.C. Thomas Publisher, Springfield, IL, USA, 2003 - D.
Ellen: Scientific examination of Documents: Methods and Techniques. CRC Taylor & Francis Publishers; International Forensic Science and Investigation
Series; New York, NY, USA, 2005].
La tecnica prevede l'asportazione di piccolissimi frammenti di tratto inchiostrato (di dimensioni lineari non superiori al millimetro) da sottoporre ad
una prima azione di un solvente debole e successivamente all'azione di un solvente forte.
Il rapporto tra la quantità di inchiostro estratta dal solvente debole e la quantità totale di inchiostro (estrazione di solvente debole + solvente
forte) è indicativo del grado di invecchiamento e quindi della data reale di produzione di una scrittura.
La tecnica ha una valenza probatoria di circa sei anni: trascorso tale periodo l'inchiostro esaurisce il suo naturale processo di invecchiamento e non
si riscontrano ulteriori modificazioni.
Essendo l'andamento del processo di invecchiamento di tipo esponenziale, la sensibilità della tecnica è tanto maggiore quanto minore è il tempo trascorso
dalla produzione della scrittura.
Su queste basi si deve ritenere che la tecnica è particolarmente efficace per assicurare un di elevato valore probatorio nel caso del documento in
contestazione dove le due date ipotizzate (primavera 2004: data apparente; primavera 2006: data presunta) sono comprese entro tre anni dal momento
attuale e differiscono tra loro di ben due anni.
Giovanni Bottiroli
Direttore di Ricerca IGM / CNR - Sezione di Istochimica e Citometria
Dipartimento di Biologia Animale - Università degli Studi di Pavia
"G. Bottiroli: Relazione sul caso Trinchero - Tribunale di Torino" su Perizie grafiche oggi: anno XII n° 2/2002, che tratta in modo specifico
dell'applicazione della tecnica di datazione.
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